sabato 17 ottobre 2009

Georgian School Trip



(Attenzione. Post lungo e descrittivo ma merita. Leggete!)
Fantastico!
Tutto è iniziato quando il mio amico Levan Aslanishvili (e sono troppo brava che ho perfino imparato il cognome!) mi ha chiesto se volevo aggregarmi alla classe di suo fratello sedicenne per una gita a Qutaisi, una città a circa 250 km da Tbilisi. Perché no? Ho detto... Ma non avevo idea di come fossero le gite georgiane!
Ore 8.50 am. Levan passa a prendermi e insieme, quasi correndo perché in ritardo, raggiungiamo la scuola di Sololaki. Davanti alla scuola ci sono alcuni zaini sul marciapiede, alcuni ragazzi, alcuni genitori e alcuni insegnanti. Esauriti i convenevoli con suo fratello e sua mamma (deda, da non confondere con mama che invece è papà), aspettiamo il pullman mentre il vicepreside mi attacca una pezza in georgiano (ma perché?! te l'ho detto che sono italiana e non capisco!).
E SI ASPETTA.
Ore 9.30 circa. Arriva il "pullman", che altro non è che un marshrutka un po' più grosso. Iniziano a caricare borse, borsoni e cibarie.
E SI ASPETTA.
Ore 10.15. Si sale finalmente sul mezzo. I sedicenni gitanti saranno una decina, a cui si aggiungono tre insegnanti, io e Levan, sua mamma e il fratello di una delle ragazze. Si parte.
Ore 10.20. Passando per Freedom Square, a pochi passi dalla scuola, sento alcune urla imprecisate e il marshrutkone si ferma: un sedicenne e sua mamma lo aspettavano lì. Scendono in 3 o 4 per aiutarli a caricare e non so che altro.
E SI ASPETTA.
Ore 10.30. Si riparte. La strada che esce da Tbilisi è a più corsie, tipo autostrada, ma ci stanno ancora lavorando, infatti dopo un po' di km torna ad essere una normale strada doppio senso. Non racconto in questa sede la guida georgiana, ma vi lascio immaginare... e vi lascio immaginare i conseguenti scossoni e quant'altro, che su un pullmino strettino e scomodino e con il solino addosso per tutto il viaggio (ieri c'erano quasi 30°C) non rende il viaggino proprio comodino...
Ore 11.00 circa. Inizia una prima distribuzione di cibarie: Xachapuri, una specie di focaccia di Recco. Mi mettono anche in mano un bicchiere con scritto Nescafé ma al mio "non bevo caffé" mi rispondono "non è per il caffé, è per la vodka". Passa una bottiglia di plastica senza etichetta e gli "adulti" si trincano il loro buon dito di vodka di rigore. Io l'ho solo annusata e mi sono giocata l'olfatto.
- qui c'è da fare un inciso per descrivere la situazione all'interno di questo bussino. Immaginate di essere catapultati negli anni 70 (senza i pantaloni a zampa però): pullmino barcollante, gente stipata, tutti che fumano, musica a manetta, insegnanti e alunni che si passano il cellulare e si fanno foto insieme, tutti che urlano, ridono, cantano, vodka free.....manca solo il sesso libero, ma sono ortodossi e quello non si fa! -
Ore 11.30 circa. Prima tappa. Ci si ferma in un paese sulla strada e mi chiedono se ho bisogno del bagno (ebbene sì, lo sanno proprio tutti). Idem come sopra, non racconto in questa sede i bagni georgiani. Questi non arrivate nemmeno ad immaginarli. Risalgo sul pullman mentre alcuni altri sono ancora giù a fare non si sa cosa.
E SI ASPETTA.
Ore 12.00. Dopo che sono state portate in bus delle bottiglie di acqua e bibite si riparte.
Ore 12.30 circa. Il pullman svolta in una stradina non asfaltata per andare a visitare una chiesa. Piccola descrizione da parte dell'insegnante (e tutti in piedi attorno ad ascoltarla) e si torna sui propri passi o chi, come me, in cerca di un bagno en plein air. Ma non si sale sul pullman.
E SI ASPETTA.
Ore 13.15. Si riparte. Prima di andare a destinazione si andrà in un altro paese, Vani, che è dopo Qutaisi.
Ore 15.00 circa. Arrivo a Qutaisi. Il pullman inizia a girare per le vie della città seguendo le indicazioni delle insegnanti.
Ore 15.30 circa. Ci fermiamo davanti ad una casa privata in una via privata e non asfaltata dove ci sono altre case private. Tutti scendono. Vedo che caricano altro cibo preso da questa casa.
E SI ASPETTA.
Ore 16.00 circa. Si riparte alla volta di Vani, a 38 km...di strada larga due corsie ma asfaltata solo nel mezzo, di modo che quando due macchine si incrociano devono scendere con due ruote dalla carreggiata.
- altro inciso. Uscendo dalla città è molto comune vedere animali di tutti i tipi liberi di pascolare nei campi accanto alle strade...a volte attraversano...a volte sono proprio fermi in mezzo alla strada...a volte c'è il contadino che sta spostando la mandria o che con cavallo e carretto trasporta fascine...molto molto bucolico -
Ore 17.00 circa. Arrivo a Vani, un po' in collina, quattro case, un museo e degli scavi archeologici. Qui le case hanno il bagno fuori (questo anche negli altri paesi in realtà) e il pozzo. Visita al museo e agli scavi.
Ore 18.00 circa. Prima di ripartire andiamo a cercare dell'acqua per lavarci le mani (sai mai che in viaggio parta un nuovo giro di cibo). Tornati al bus le insegnanti e le mamme sono sparite.
E SI ASPETTA.
Ore 18.45 circa. Tutti presenti si riparte.
Ore 19.30 circa. Si arriva in Qutaisi e si visita una chiesa in restauro. Non entriamo perché è chiusa, forse per l'orario, forse per i lavori.
Ore 20.00 circa. Di nuovo tutti sul pullman. Questi ragazzi resteranno qui per tre giorni di gita, ma io e Levan torneremo in Tbilisi la sera stessa, nonostante ci abbiano proposto di rimanere.
Ore 20.15 circa. Arrivo nella sistemazione notturna della classe: una casa in affitto! Salone, cucina, bagno (vedi sopra) e tre stanze da letto con letto matrimoniale, di cui una praticamente in salotto e una di passaggio per il bagno. Tempo zero compaiono nel salone due tavolate e viene imbandito il banchetto mentre l'insegnante sprint - tutti avreste voluto una prof così! mega avanti! - si attacca al computer e inizia a chattare in Skype e a mettere su musica.
Ore 20.30 circa. Levan mi comunica che non ci sono mezzi che tornano a Tbilisi fino alle 7.00 del mattino dopo e che dobbiamo passare la notte lì. Io inizio a ridere. Il giorno prima ero stata poco bene e bene non stavo nemmeno quel giorno, il giorno seguente avevo in programma un'altra gita col mio coinqui, avevo le lenti dalla mattina e non avevo con me gli occhiali e non avevo modo di lavarmi o cambiarmi o avere un water decente. Aaargh!
Ore 20.45 circa. Levan mi dice che, se vogliamo, un amico tassista dei suoi parenti che abitano lì ci può portare a casa ad un prezzo modico (w i parenti).
Ore 21.00. Inizia il banchetto. Cibi georgiani a gogò e vino georgiano - il solito leggerino - per tutti, sedicenni compresi...non solo! Qui si pasteggia a vino e vodka! Le insegnanti compaiono con due belle bozze di vodka (stavolta in vetro e con etichetta) e se ne piazzano una davanti a sé e una ai sedicenni.
- ennesimo inciso. Mi pare di capire che a differenza nostra qui bevono SOLO mentre mangiano e non bevono tanto, ma bevono forte e di rigore. Non so se è un bene o un male, diciamo che così si rendono conto subito quando è ora di smettere -
Ore 22.30. Ragazzini alticci che iniziano a ballare e a chiacchierare con me in inglese. Molto carini e simpatici... mentre le insegnanti e le mamme si adoperano per sistemare le circa 4 t di cibo che si sono portati dietro. Una ragazzina si addormenta.
Ore 23.30. Io e Levan togliamo le tende. Kargad a tutti e buonanotte (ma chi vuoi che dorma lì??)
Ore 2.45. Dopo un sonnecchiante viaggio verso Tbilisi, nonostante la solita guida georgiana non propriamente tranquilla, arrivo a casa.
The end.

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